La doppietta di Mona a Les Gets
Come fa una gara di Coppa del Mondo cross country ad essere prevedibile e allo stesso tempo emozionante? Basta farci gareggiare Mona Mitterwallner.
È prevedibile, perché la ventunenne austriaca è costantemente dominante in eventi come questo.
Allo stesso tempo è emozionante, proprio perchè è stata veramente dominante.
Eppure sembrava che questa volta l'universo avesse cercato di mescolare un po' le carte, volendo dare a Mona una sfida in più da superare. Chiaramente, le cattive condizioni meteorologiche e del percorso non sono bastate a rallentare il fenomeno austriaco o la sua Scalpel LAB71 in precedenza, come dimostrato dalla sua vittoria in Coppa del Mondo sul fangoso percorso di Andorra solo poche settimane prima, e prima ancora da una vittoria con condizioni ancora più impegnative nel Campionato del mondo Marathon in Scozia. E’ sembrato come se lei fosse impermeabile agli agenti esterni, come era quindi possibile rendere le cose ancora più difficili?
Mona si era infatti classificata al 6° posto nella gara di short track del Venerdì, terminando la gara con gravi crampi allo stomaco che non si erano attenuati per l’inizio dell'evento XCO di Domenica. Ciononostante, sapeva ciò che doveva essere fatto, e ha perciò cercato di concentrarsi sul compito che aveva davanti: conquistare un'altra vittoria in Coppa.
E così ha fatto.
Una bellissima giornata asciutta nelle Alpi francesi era lo scenario per la gara del giorno. Come da sua tradizione, Mona ha iniziato la gara senza strafare. E’ riuscita con calma a risalire il gruppo, e con una serie costante di sorpassi si è portata sul duo di testa, rimanendo con la campionessa del mondo in carica Pauline Ferrand-Prevot e con l’olandese Puck Pieterse. Questo trio poco alla volta ha aumentato il proprio divario sulle altre atlete, ma la gara rimaneva comunque aperta.
Come una leonessa che aspetta la sua preda, Mona stava semplicemente aspettando il suo momento, che è arrivato al terzo giro. Nel mezzo di un tratto boscoso in salita il sentiero si divideva brevemente in due sentieri paralleli per una decina di metri. E’ stato qui che Mona ha attaccato con la sua Scalpel LAB71, prendendo la traiettoria di destra. Quando le due linee si sono ricongiunte, Mona aveva già aperto un gap. Pieterse e Ferrand-Prevot avevano già vissuto quest’esperienza in passato, ma anche questa volta sono rimaste sorprese dell’accaduto. Dopo pochi secondi, Mona era in fuga.
Una volta giunta al traguardo, aveva realizzato il giro più veloce della giornata, mettendo ben 38 secondi tra lei e la medaglia d'argento Pieterse, addirittura maggiore dei 33 secondi con cui aveva vinto. la sua prima Coppa del Mondo Elite ad Andorra.
Come detto, prevedibile ma al tempo stesso entusiasmante.
Sollevando la sua Scalpel sopra la sua testa, una volta tagliato il traguardo, era difficile pensare che avesse corso in condizioni fisiche non ottimali.
"Non mi sentivo benissimo dopo lo short track", ha ammesso Mona dopo la vittoria. “Ho dato tutto... e il recupero non è stato dei migliori. Ma come ho detto, ho vinto il gioco mentale contro la mia testa, e si è quindi trattato [solo] di mettere da parte le emozioni e continuare a spingere.
"Sembra che la mia testa sia più forte del mio corpo", ha aggiunto. "E questo mi dà molta fiducia."